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Il flusso di pensieri di una mosca bianca.

lunedì 19 maggio 2014

XIX Maggio MMCDXCI - Addomesticare

кровь.
{sangue}
 
[ogni nota è scritta in russo]

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Vuoi che stia in silenzio? Va bene: starò zitta.
Sento un colpo. Ho la faccia schiacciata contro lo sporco della terra.  Faccio leva con entrambe le mani sul prato per sollevarmi malamente; rimango seduta. Con il dorso della mano mi pulisco le guance, la bocca e in corrispondenza delle orbite. È buio. Mi brucia tutto, mi bruciano gli occhi, mi bruciano gli zigomi. Ancora non mi capacito del perché io mi trovi qui a farmi trattare come uno straccio qualsiasi, da un perfetto sconosciuto.  
Fai così perché sai che non riuscirei a difendermi.
 Guardo il profilo delle labbra, poi quello del naso, la fronte; oltre a lui le luci della città. Ti guardo così tanto che ho paura di consumarti: le ciglia, le microscopiche lentiggini sugli zigomi, i capelli. Sei pallido, come me. Ma il tuo pallore è diverso, oscuro, malsano. Mi guardi di rimando carico di rancore, arricciando il naso come farebbe una bestia feroce minacciata da un altro animale. Ma tu non sei una bestia. Ma devo addomesticarti lo stesso. Ti alzi di scatto per poi scomparire nel nero della notte, lasciandomi qui seduta lontano da casa.
Sono esattamente quattordici minuti che rimango
immobile
tremante
intorpidita
arrabbiata. 
E poi ritorni senza dire nulla, senza emettere un fiato, per riportarmi a Capital City. Non una parola, non un segno, solo un teso mutismo ed io che non voglio darti la soddisfazione di piangere. Sono davanti allo specchio, i capillari sono rotti tutti intorno ad un graffio: questo è per te.

Lo so che adori sentire il dolore altrui.

A.

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